giovedì 30 aprile 2015

SEGNALAZIONE | La figlia della vendetta


Buondì amici lettori, oggi vi presento un altro libro: per gli amanti della mitologia nordica questo è pane per i loro denti. Read and enjoy!


Titolo: La figlia della vendetta
Autore: Giada Bafanelli
Prezzo: 1,49 (ebook)
Editore: Autopubblicato
Data di pubblicazione: 29 Marzo 2015
Pagine: 197
ISBN: 9786050366273

La voce di Sváva era forte e cristallina, e la valchiria non tentennò neanche per un attimo. Brunilde si sentì riempire il petto di orgoglio: era fiera di lei e di tutte loro, ed era fiera di morire al loro fianco.


 

Trama: Una profezia di morte scuote Asgard dopo secoli di pace: qualcuno tradirà gli dei, e scorrerà il sangue di molti innocenti.
Mentre Loki viene additato come traditore e Idun si trova invischiata negli intrighi di una corte di cui non le importa nulla, le valchirie, guidate dalla coraggiosa Brunilde, escogitano in segreto un piano per fuggire dalla città degli dei. E Sif, divisa tra l’amore nei confronti di chi l’ha salvata e il desiderio di vendetta, rischierà di cambiare per sempre il destino degli Æsir.

Dove trovare il libro









***

L’autrice: Giada Bafanelli ha 26 anni e adora inventare e scrivere storie, perdersi tra le pagine dei libri e comporre melodie medievaleggianti.
“La figlia della vendetta” è il suo romanzo d’esordio.
Gestisce il blog letterario Pagine Magiche




mercoledì 29 aprile 2015

Book 'n' Blogger Swap Reveal






Ma salve, finalmente riesco a fare questo post! Questo è il contenuto del pacco che mi ha mandato Alexis Kami del blog La tartaruga si muove. Voglio ringraziare lei e Chaotic Goddess Swap per la magnifica idea.


I titoli sono: To kill a Mockingbird, Stardust e Aristotles and Dante discover the secret of the universe. Amo questi libri e sono stati una graditissima sorpresa dato che finché non è arrivato il pacco a casa non sapevo che titoli avesse scelto Alexis. 


Cioè, guardate le copertine, vorrei avere qui Alexis per darle un bacio in fronte per quanto sono belle!

Alla prossima

martedì 28 aprile 2015

RECENSIONE | Acciaio

Titolo: Acciaio

Autore: Silvia Avallone
Casa editrice: Rizzoli Vintage
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 13 euro

Trama:
Di qua dal mare c'è via Stalingrado, una muraglia di case popolari modello Unione Sovietica, che l'amministrazione comunale comunista ha assegnato agli operai siderurgici che lavorano alla Lucchini. Di là dal mare invece c'è l'isola d'Elba, Ilva, un paradiso sognato e irraggiungibile popolato da ricche signore lombarde in vacanza. In mezzo, proprio in riva al mare, ci sono Anna e Francesca. Lascive, la bionda e la mora di "tredici anni quasi quattordici", vivono la loro ultima estate di innocenza prima del liceo. A giudicare da come giocano tra le onde, da come si muovono davanti allo specchio imitando le soubrette della TV… a giudicare solo dall'aspetto, come fanno in molti, si direbbero capaci di arrivare molto lontane, quelle due ragazzine. Ma in una periferia operaia come quella di Piombino, schiacciata sotto la coltre di fumo dell'altoforno, non si può prevedere il futuro di una persona in base all'aspetto o alle ambizioni. Per conoscere la storia di Anna e Francesca non basta guardare le loro forme giovani e perfette e il loro sguardo arrogante, bisogna conoscere la storia delle loro famiglie, dei fratelli, fidanzati, amici e poi naturalmente della Lucchini.
Ad esempio Sandra e Arturo, i genitori di Anna: lei è una femminista e un'attivista di Rifondazione e nonostante la stanchezza e il tedio di tutto il quartiere continua con la distribuzione del giornale. Lui naturalmente lavora all'acciaieria, ma ancora per poco, perché in realtà Arturo è un uomo fantasioso, un artista che vorrebbe spendere il suo tempo altrove, fare la bella vita, lanciarsi nel business, sparire, poi tornare e magari sparire di nuovo…
I genitori di Francesca invece, purtroppo, non vanno più da nessuna parte. Sua madre, casalinga di origini calabresi, passa il tempo a soddisfare le assurde richieste di un marito insoddisfatto e violento. Lei, Rosa, dimostra venti anni in più della sua età e piange in silenzio tutte le sere, sia quando i colpi sono per lei, sia quando il rumore delle botte arriva dalla stanza di Francesca.
Vista da dentro, dopo aver ascoltato le urla che attraversano le porte, dopo aver guardato da vicino gli angoli dei cortili e sentito gli odori delle strade, via Stalingrado non è solo il quartiere degli operai. È anche un posto in cui il futuro dura un attimo, giusto il tempo perché un nuovo colpo inatteso ti venga sferrato contro.
Alessio, Cristiano, Mattia, Anna, Francesca, Lisa e le altre ragazze, tutti i protagonisti di questa storia sono immobili e distanti, sopraffatti dalla violenza del ciclo continuo della produzione, eppure capaci di amarsi intensamente. Sono ragazzi capaci di tutto e di niente: di fuggire di notte per fare l'amore dietro una barca e di rimanere indifferenti quando la più grande struttura in acciaio al mondo, le torri gemelle, si sgretolano sotto i loro occhi in diretta televisiva. Una storia crudele e tenera in cui tutto è assurdamente vero. È vero che a quindici anni puoi lasciare la scuola per andare a fare la vita, che la polizia può entrare in casa tua e buttare per aria tutto perché cerca una prova di colpevolezza, è assurdamente vero che di lavoro si vive ma si muore anche, che il salario a volte non basta neanche per la cocaina, che un padre può darti la vita e può anche togliertela, che un bacio è sempre un bacio, anche se chi te lo dà è la tua migliore amica.
Un romanzo d'esordio che parla di un'adolescenza mai vissuta, vinta, arresa, fusa come l'acciaio a 1538 gradi. Che parla dell'età dell'entropia e del caos, quando i legami, anche quelli più forti, si spezzano e nell'aria, a ricoprire l'Elba, resta solo una densa nube rossastra.


Recensione:
 Avete presente la febbre del libro? Quella che ti viene ogni volta che apri un libro quella che ti viene ogni volta che hai in mano un buon libro? 
Lo stile della scrittrice, scorrevole e accattivante, ti conquista e ti fa divorare la prima parte del libro, l'ultima procede con un ritmo più lento, c'è un focus sui personaggi secondari e le protagoniste, Anna e Francesca, vengono quasi perse di vista dal lettore.
Insomma, fiamme e fuoco nellapprima parte, grandi aspettative, poi... un nulla di fatto e un colpo di scena tragico, improvviso e mal gestito. 
Per quanto riguarda lo stile dell'autrice, so che alcuni lo hanno criticato, ma non mi ha dato molti problemi. Il libro si faceva leggere senza problemi, come ho già detto, solo che la storia ad un certo punto diventa molto complicata perché va a toccare argomenti delicati. Sembra che l'autrice si sia trovata una patata bollente in mano e, non sapendo come uscirne, abbia fatto la cosa più semplice: l'abbia buttata via. Non mi spiego altrimenti, un'idea fantastica completamente rovinata. Quelle che potevano essere almeno altre 150 pagine di storia sono diventate sì e no 50. Qual é il problema? c''erano le pagine contate? Non sapevi come uscirne? Non so se mi sento di consigliare questo romanzo, di certo è interessante, è italiano e parla di un argomento spinoso, la classe operaia, raccontando alcuni degli aspetti che siamo abituati a sentir parlare durante gli scioperi o al telegiornale.
Per lavorare l'acciaio servono alti temperature, eppure la storia risulta un po' tiepidina.
Insomma, una noia.

Pro: Ha delle buone basi.
Contro: Ci deve lavorare su, deve saper OSARE.

lunedì 27 aprile 2015

News | News dal fandom

Salve gente, questo post è in programma da un bel po', ma causa computer invaso dai virus non è stato possibile. Quello che volevo dirvi, se ve lo siete perso, è che il cast per scegliere Jace ha dato già i suoi frutti. Ecco a voi Dominic Sherwood!

Hello people, I was planing this post, but I didn't  published because  I had a virus on my computer. Now I'm back and I want to tell you, if you haven't already known, that the casting for Jace is over and we finally have an answer, let me introduce Dominic Sherwood!


Qualcuna di voi se lo ricorderà per aver interpretato Christian Ozera in Vampire Academy, chi lo ama (il 99% del fandom), e chi ha detto di voler aspettare lo show prima di dare un giudizio definitivo. Il ragazzo è carino, a detta della Clare è perfetto perché un po' malvagio, ad ogni modo, il fandom è impazzito.
You may remember him as Christian Ozera in Vampire Academy. Now 99% of the fandom loves him, the rest want to see the show and then they will share their opinion.


Non dico di no, solo... guardate come è impazzito il fandom.











Si ringrazia Lizthefangirl e tutte le persone su tumblr che hanno fangirlato per tutto lunedì

I want to thank Lizthe fangirl and all the people that fangirled on tumblr last Monday


sabato 25 aprile 2015

Blogger League #17 - Stavolta tocca a me!

Salve Viandanti, è il mio turno nella Blogger League e questa settimana risponderò io alle domande. FINALMENTE.
Finora le interviste sono state davvero carine, ironiche e divertenti. Riuscirò nell'impresa o sarà tutto così noioso che non vorrete finire di leggere?

BannerFans.com
   


- Oltre ad essere una blogger chi sei nella vita di tutti i giorni?

Sono una studentessa di giurisprudenza che in questo preciso momento sta attraversando la classica crisi dello studente universitario e che si chiede "ma davvero?", "Perché sono qui?", "Ho fatto la scelta giusta?", "Dovrei cambiare facoltà?". E via dicendo.
Ovvia mente non sono solo questo, sono una Book Addicted, una sorella, una figlia, un'amica e (a detta di molti) una rompiballe, perché quando voglio qualcosa non smetto di provarci e di fracassare le pelotas agli altri finché non l'ho ottenuta.



- Come mai hai deciso di ritagliarti il tuo angolo virtuale? 
Per caso sono approdata su blogger, era da tempo ormai che prima di acquistare un libro andavo sulla rete a cercare delle recensioni e sempre più spesso approdavo sui blog letterari, in particolare Reading is Believing. Mi sono iscritta così, senza pensarci, sono partita all'avventura senza un'idea chiara in mente, infatti nel blog c'è stato il deserto per i primi mesi. Il nome è stato un problema, l'ho cambiato diverse volte prima di diventare Ink Addicted, ma una volta arrivato a questo non l'ho più cambiato, era quello perfetto! 

- Parlaci del tuo rifugio, quali sono gli argomenti che tratti?

Sono partita con l'idea di fare solo recensioni, poi dopo un po' ho esplorato la blogosfera, ho visto tutte le rubriche, i blogtour... tutto! Grazie a questo il blog adesso è un po' più... loquace, diciamo. Chi mi segue sa che ultimamente sto cominciando a parlare di altro, dal post sulla Barcaccia al post in cui fangirlo per i Bellarke. Quindi, se sono partita con un lit blog, adesso questo si sta evolvendo.





- Perché le persone dovrebbero diventare tuoi lettori fissi?



Scherzo. O forse no.
Nessuno dovrebbe sentirsi in dovere di diventare mio follower, ma se volete passare al lato oscuro, sono la prima persona con cui parlare per dominare il mondo. E poi abbiamo i biscotti!





- Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Ne ho tanti, se apriste il cassetto credo che ci sarebbe un esplosione. Il primo di sicuro è viaggiare, vedere tantissimi posti, il secondo è diventare poliglotta, infatti ho fatto il linguistico e presto comincerò ad impegnarmi con i corsi di Babbel (si spera). C'è anche il sogno di diventare scrittrice un giorno, ma quasi nessuna delle storie che ho scritto ha mai visto la fine.


- Vuoi fare un augurio speciale agli altri membri della League?
Spero che i vostri sogni e tutti gli obbiettivi che vi siete prefissati diventino realtà, che la vostra strada per il loro raggiungimento sia piena di ostacoli da superare e di belle esperienze.
E non può mancare... Live long and prosper.

 

giovedì 23 aprile 2015

RECENSIONE | Le bambine dell'Avana non hanno paura di niente

Titolo: Le bambine dell'Avana non hanno paura di niente

Autore: Bianca Pitzorno

Casa editrice: Il Saggiatore
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 12 euro

Trama:
Le autobiografie di tre straordinarie donne cubane che narrano la propria infanzia anticipano un racconto di Bianca Pitzorno: quattro sguardi su Cuba per comprendere una storia dell'isola non più secondo interpretazioni ideologiche, ma attraverso due secoli di lotta per la democrazia. La prima sezione del libro si deve alla penna della contessa Mercedes de Merlin, nata a Cuba nel 1789 e morta a Parigi nel 1852. L'isola è una colonia spagnola e la piccola viene affidata a una giovane bisnonna che l'alleva senza regole. La seconda autobiografia è di Renée Mendez Capote: nata nel 1901, la sua infanzia coincide con i primi anni di "pseudorepubblica" che seguono la guerra d'indipendenza. Soledad Cruz Guerra è invece una giornalista e scrittrice cubana nata nel 1952 da genitori poverissimi, che grazie al trionfo della rivoluzione può andare a scuola e all'università. Infine il racconto di Bianca Pitzorno sull'infanzia di oggi attraverso le voci delle bambine dell'Avana.

Recensione:
La storia di un Paese raccontato attraverso gli occhi delle donne, ma non donne qualsiasi, delle scrittrici di Cuba, tutto attraverso le loro biografie. Questa tecnica era già stata utilizzata in altri saggi, ma risulta sempre efficace, in questo caso, persino fresca, dato che le biografie utilizzate sono quelle delle scrittrici da bambine.
A parte il primo paragrafo della prima biografia, la narrazione procede scorrevole, alle vicende personali si intrecciano i fatti storici che hanno più o meno influenzato le loro vite.
L'unico ostacolo che ho trovato è stato l'incipit di Mercedes De Merlin, un po' borioso e presuntuoso, perché non definisce se stessa come una scrittrice. Nella prefazione i suoi scritti vengono presentati come appartenenti al genere delle Confessioni tipicamente romantico, quindi...
Ah Ah! Mercedes, sei una scrittrice!
Tornando seri, questa recensione è difficile da fare, ci sarebbe da dire di tutto, ma non può che essere positiva. Tra una biografia dell'altra vi sono notizie storiche che servono a dirci che cosa accadde alle scrittrici, una volta conclusa la loro infanzia, cosa successe nel frattempo a Cuba, per meglio introdurre la biografia successiva o le interviste finali alle bambine che vivono oggi all'Avana.

A parte le difficoltà iniziali già citate, la scrittura è scorrevole, fresca e molto allegra. Cominci e dopo un po' ti ritrovi alle ultime pagine, scorrendole e cercando di far uscire altre pagine che devono per forza essere nascoste lì da qualche parte, perché la storia non può essere tutta lì, cavolo!
Le infanzie colorate e spensierate delle protagoniste sono alle volte attraversate dagli avvenimenti storici, che possono essere una svolta importante nelle loro vite o semplicemente una strada asfaltata oppure un pretesto per poter giocare alla guerra nonostante siano bambine.
Di tutte le biografie mi è piaciuta di più l'ultima, quella di Soledad Cruz Guerra, vince di poco su quella di Renée Mendez Capote. Soledad mi è piaciuta per la sa spennsieratezza, per la sua famiglia "allargata" in cui i vari fatti storici hanno sempre comportato almeno una discussione in famiglia che terminava in maniera più o meno seria. 
Consigliatissimo.

Pro: Fresco, dolce e amaro allo stesso tempo.
Contro: Non è possibile un seguito.

martedì 21 aprile 2015

The Happy Bookaholic TAG!


E... dopo tanto tempo.... ecco qui un altro tag! Finalmente riesco a pubblicarne uno tra i tanti che ho salvato. Questo l'ho trovato su Le parole segrete dei libri e spero vi diverta, è divertente e... dovete farlo. Punto.

1 - Cosa ti piace nel comprare libri nuovi?


Dovrebbe esserci qualcosa di sbagliato nel comprare nuovi libri da farmi dire che non è bello? E' sempre una gioia, non trovo una sola ragione per cui non dovrei comprare libri, a parte forse che devo sempre fare i conti con il portafogli, o libri e vestiti, o solo vestiti o solo libri!



2 - Quanto spesso compri libri nuovi?



Dipende. Ci sono periodi in cui ne compro tantissimi, tanto che i commessi e Amazon mi fanno ciao, altri in cui non ne leggo proprio nessuno, ma solo perché devo smaltire delle pile enormi. Se riuscissi a trovare un buon mercatino dell'usato sarebbe la mia gioia, ma a dire la verità... non ne conosco uno che sia OTTIMO, che corrisponda ai miei GUSTI e che sia FISSO, ossia che non sia itinerante.





3 - Libreria o bookstore online?


Hanno entrambe i loro pro e contro, in libreria puoi tenerli in mano, accarezzarli, sentirne il profumo già prima di comprarli e posso farlo seduta comodomente in una poltrona! I bookstore online da parte loro offrono molte più occasioni di risparmio. L'unica pecca delle librerie è che non sempre sono ben fornite di libri in lingua e questo può essere un bel problema.





4 - Hai una libreria preferita?


Non esattamente. Ce ne sono tante e ognuna ha il suo pregio, nessuna è più grande di nessun'altra, non vivo in una grande città e per questo le misure sono un po' ridotte. Se una è larga, l'altra ha due piani e così via. E poi alla Feltrinelli si mangia bene!


5 - Prenoti libri?


Di solito, no. Li trovo quasi tutti o non li trovo affatto. Devo essere molto presa dal fandom per farlo. L'unica cosa che si avvicina ad una prenotazione è stato assillare il parentado per farmi regalare l'ultimo libro di Harry Potter, cosa che credo abbiano fatto loro. Una prenotazione indiretta, se così si può dire.





6 - Hai un limite mensile per gli acquisti dei libri?


Il mio portafoglio ha imparato il kung fu da quando sono su blogger, tanto che quando ho scaricato l'applicazione kindle per pc (esatto, quella per pc!) mi ha ordinato di concentrarmi principalmente sugli ebook gratuiti. Altre volte io non mi controllo e arriva il triplo salto carpiato che colpisce nei punti che fanno più male e dice sempre "Te l'avevo detto! Cosa pensavi di fare spendendo quella cifra spropositata in libri?"


7 - I divieti di comprare libri significano qualcosa per te?


Sono dei limiti che mi impongo da sola e  che tendo a rispettare per motivi di pecunia, figurati che ho pianificato la maggior parte degli acquisti da qui a Settembre per non sforare!
L'unica che mi impone dei "divieti" è mia madre, più che altro mi ricorda che esistono anche i libri per l'università!







8 - Quanto è grande la tua wishlist?



Ehm... è un discorso piuttosto delicato












9 - Quali sono i tre libri che vorresti avere ora?


Solo tre? Va bene. Divergent perché mi hanno convinto a leggerlo finalmente, Storia di una ladra di libri e Champion, che ho in programma di prendere a giugno, sempre seguendo la "lista della spesa".




10 - Chi tagghi?

Chiunque stia leggendo, prenda e diffonda tag.

RECENSIONE | Under the whispering door

Si, sono sparita, di nuovo. Dovevo studiare/lavorare/fare cose e il blog è stato messo da parte per organizzare tutto il resto. Sono sopravv...