venerdì 28 aprile 2017

RECENSIONE | L'oracolo nascosto

Salve Viandanti, ero scomparsa di nuovo, tanto che mi chiedo se vedrete questo post sulla vostra homepage di blogger o se lo scambierete per la solita pubblicità molesta.
Tranquilli, probabilmente io non vi seguirò, a meno che il vostro twitter non sia interessante.
Come blogger, non mi definirei inaffidabile, ma si era già messo a chiare lettere che il mio spazio digital non è un lavoro, ma un hobby. Non posso mettere da parte la mia vita per pensare a lui, ma posso fare il contrario, come è accaduto negli ultimi mesi.
Eccomi quindi che riparte tutto daccapo, ma ci saranno novità?
Cosa è rimasto di vecchio: i tueser tuesday, la mia ironia, le recensioni, i progetti in cantiere per le future Reading Chain.
Cosa c'è di nuovo: vorrei proporre nuove rubriche, ma è un classico della blogosfera mettere sangue e sudore in un post che poi non commenterà nessuno, per questo probabilmente sfoltirò le bozze che non ho ancora pubblicato e poi si vedrà. Di nuovo c'è che vi romperò le scatole e ne sarete contentissimi, almeno spero. E una nuova grafica, mi sono stufata di questa cosa leziosa che mi da problemi. Mi toccherà buttare giù dal letto Anacleto e dargli una rinfrescata, perché mi è mancato moltissimo nella grafica. ma adesso fatevi un po' di fatti miei e ditemi cosa ne pensate di queste mie letture:


Rick Riordan fa il botto e pubblica due saghe contemporaneamente, ma a differenza di molti suoi colleghi se la cava egregiamente e, udite udite, con questo libro è andato a pescare la mitologia greca meno conosciuta e più complessa.

La rilettura del suo volume d'esordio l'anno scorso è stata disastrosa, ma qui sa esattamente cosa sta facendo.
Apollo, il narratore, è stata una sorpresa per essere un dio nei panni di un mortale.
Tanto per cominciare, si è dimenticato
parecchie cose in modo da non mandare in confusione i neofiti digiuni di mitologia greca, ma ha un asso nella manica che incanta il lettore, giovane o grande.
Apollo ha tremila anni circa, è un dio, ma al momento è nei panni di un adolescente con tutta la fragilità che ne consegue. Urla contro Zeus quando le cose vanno male, se la prende con chi potrebbe avercela con lui e non ammette i suoi errori, ma arriva un momento in cui le persone pongono un briciolo di fiducia in lui deve prendersi delle responsabilità e lo fa.
Dopo tremila anni in cui ha mandato le persone a morire per lui, finalmente conosce chi muore per lui e la cosa non gli va giù.
Conosce i semidei e si affeziona, conosce i suoi figli e passa da genitore che tenta di essere figo a genitore chioccia che fa esasperare i pargoli, perché dimostra pur sempre quindici anni ed è imbarazzante che tuo padre quindicenne si preoccupi per te con delle scene da primadonna.

Lo stile è quello di sempre, anche se si sente che Riordan è maturato. Il suo humour c'è, ma non ricorda più quello della classica commedia americana, le battaglie ci sono, hanno più dettagli, lo stile è sempre scorrevole, ma in alcuni momenti ti chiede quasi di rallentare per prestare attenzione a ciò che ti circonda.

Kayla, Austin e Will. Gli adorabili pargoli.

Mi sono piaciuti i personaggi secondari, perché quando il narratore è Apollo, sono tutti secondari.
Meg, che prende a calci nel sedere Apollo ed è la ragione principale per cui lui deve cominciare a pensare non soltanto a lui.
Will, esimio sconosciuto per me, ma in cui mi posso identificare facilmente essendo lui una sorta di fratello maggiore per i ragazzi della casa di Apollo, Kayla ed Austin che non sono semplici macchioline, ma che non hanno abbastanza spazio per i motivi citati prima.
Harley, piccolo incosciente, creatore di macchine di distruzione.
Paolo, perché parla portoghese, nessuno capisce una parola ed è in grado di far arrossire Apollo.
Rea, anche se me ne ha procurati di facepalm.
Chiara e Damien, perché si punzecchiano da morire,perché ci avevo visto giusto e perché c'è un personaggio in un libro straniero con il mio nome.

Insomma, mi piace che sia maturato, che non abbia bisogno di tirare fuori Percy per far funzionare la storia, che non devi aver letto i libri passati (anche se adesso voglio recuperare la saga degli eroi dell'Olimpo) e che sia semplicemente geniale.

E grazie a Tumblr per avermi spoilerato di Nico, così che abbia potuto leggere le parti su di lui con gli occhi a cuoricino.

Per chi mi segue anche su Goodreads: certo che sto recuperando la seconda serie solo per Leo Valdez.

Giudizio


Rating

martedì 25 aprile 2017

RUBRICA | Teaser Tuesday #15

"Io amo il mio oceano" disse Lettie alla fine, e capii che il nostro tempo allo stagno era scaduto."Comunque è tutto per finta" le dissi, e mi parve di voltare le spalle all'infanzia con quell'ammissione. "Questo tuo oceano. Non è un oceano. Non può essere. Gli oceani sono più grandi dei mari. Il tuo stagno è soltanto uno
stagno."
"é grande quanto deve essere" ribatté Lettie Hemstock piccata. Poi fece un sospiro. "Sarà meglio se ci occupiamo di rimandare Ursula comesichiama da dove è venuta." E aggiunse: "In effetti lo so di che cosa ha paura. E sai che ti dico? Che ne ho paura anch'io."

L'oceano in fondo al sentiero, Neil Gaiman

RECENSIONE | Under the whispering door

Si, sono sparita, di nuovo. Dovevo studiare/lavorare/fare cose e il blog è stato messo da parte per organizzare tutto il resto. Sono sopravv...