sabato 29 agosto 2015

Book Blogging things I suck at



Prendo in prestito questo tag da The Bookshelf e dico anch'io la mia sull'argomento, ossia mi faccio un esame di coscienza e vado a piangere in un angolino.

Ho salvato questo tag e l'ho lasciato un attimo nel dimenticatoio, poi ho visto che tutta la blogosfera (o una buona parte) aveva cominciato a pubblicarlo e me ne sono ricordata.

Iniziamo (Ahi ahi)

1. La tempistica. Certe volte comincio un libro, comincio una recensione oppure un tag e lo interrompo prima di poterlo pubblicare. Dopo qualche era geologica lo riapro e fooooorse il post vede la luce. 

2. Blog events. Sono pessima nell'organizzare una qualsiasi cosa sul blog. Il travelling book project è il primo di una lunga serie di eventi che ho tentato di organizzare, ma è stato l'unico a vedere la luce finora.

3. Le rubriche. Ne ho viste circa un migliaio sulla rete che mi sono piaciute, ma ce n'è forse una che ha resistito sul blog più di 3-4 mesi?

4. La grafica. Adesso facciamoci una sonora risata. Vedete l'header di Anacleto? Dalla prospettiva di un notebook è fantastico, comodo, dal punto di vista di uno schermo decente fa cagare non si può vedere, ho una sensazione quasi claustrofobica. E non voglio parlare di altro.

5. Qualche tempo fa ho notato che persino in Indonesia hanno cliccato il mio blog, così ho deciso di fare dei post bilingue. Ho deciso, non ho detto che li ho portati fino in fondo.

6. Faccio un uso improprio di gif

7. I tag. Ne ho salvati almeno 20 tra le bozze, ma mai che riesca a completarli. La cosa di cui mi vergogno di più è che un paio sono anche quelli in cui sono stata anche taggata. Che vergogna. Di nuovo.

8. Ho già detto che leggo una montagna di libri ma non mi decido mai a fare la recensione?

 
9. Essere presente nella blogosfera. Fare un giretto tra i vari blog  e lasciare commenti qua e là. Non dico di fare una cosa del genere ogni giorno, ma almeno una volta a settimana non guasta.

10. Usare correttamente i social. Non parlo di facebook perché mi è pure venuto in odio, ma almeno Google+ non guasta.

11. Ci sono cose da blogger che non rispetterò mai, vedi i gruppi di lettura o il piccolo spazio nella sidebar con su scritto "In lettura". Ahahahaha. NO. Davvero, pensate forse che il libro lì indicato fosse quello in lettura? Nell'arco di tempo impiegato per leggere QUEL libro ne ho letti altri tre. Non lo faccio apposta. Credo.




giovedì 20 agosto 2015

BOOKS PUT ME IN A GOOD MOOD | Partenza!

Salve, se state leggendo questo post vuol dire che ci siete, che mi avete seguito fino a questomomento e vi ringrazio. Nonostante tutti i problemi incontrati e i vari partecipanti che si sono ritirati, non fa niente, il progetto è partito. In settimana è arrivato il paco con il libro da spedire e ieri (o era avant'ieri?) l'ho spedito tramite posta raccomandata alla prima partecipante che potrà leggere, appuntare e disegnare sulle pagine qualsiasi cosa le venga in mente al momento.
Finalmente.  *Enorme sospiro di sollievo*

La mia sparizione è dovuta principalmente allo studio e all'esplosione del wi fi. Si, mi è esploso il wi fi. In realtà è andato in cortocircuito durante un temporale, ma dal lampo di luce proveniente dall'apparecchio e dalla successiva morte... riesco  a definire tutto ciò con "esplosione".
L'unico ad essermi rimasto fedele è il mio smartphone, ma internet è lento sul cellulare e non mi piace come vengono editati i post, tutto il materiale che uso generalmente è sul mio computer, perché dovrei decidere di usare l'app? é scomoda. Chiuso il discorso.
Con questo post vi ricordo che ogni volta che dovrò comunicare l'indirizzo dei partecipanti vi manderò una mail per chiedervi la conferma e che la spedizione dovrà essere tracciabile ogni volta. Il codice di tracciabilità sarà tempestivamente (ossia, appena possibile nei miei limiti di wi fi) comunicato al successivo lettore.
Ho finito, con questo vi auguro...


lunedì 3 agosto 2015

RECENSIONE | Half Bad

Titolo: Half Bad
Titolo originale: Half Bad
Autore: Sally Green
Casa editrice: Rizzoli
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo: 15,00 euro

Trama:
La Magia esiste, ed è spaccata da una guerra millenaria. Appartenere a un fronte definisce il ruolo di ciascuno nel mondo, garantisce compagni e alleanze; ma soprattutto decide chi sono i nemici, che vanno giustiziati senza rimorso.
Nathan vive in una zona grigia: figlio di una maga Bianca e dell’Oscuro più terribile mai esistito, cresce nella famiglia materna, evitato da tutti, vessato dalla sorellastra, perseguitato dal Concilio che non si fida di lui e anno dopo anno ne limita la libertà, fino a rinchiuderlo in una gabbia.
La stessa guerra che divide il mondo della Magia si combatte nel cuore di Nathan, in perenne bilico tra le due facce della sua anima, che davanti alla dolcezza di Annalise vorrebbe essere tutta Bianca, e invece per reagire alle angherie si fa pericolosamente Nera.
Ma è difficile restare aggrappato alla tua metà Bianca quando non ti puoi fidare della tua famiglia, della ragazza di cui ti sei innamorato, e forse nemmeno di te stesso.


Recensione:
Ne è passato di tempo da quando ho letto il libro. In genere non ci metto molto a fare una recensione o se passa troppo tempo evito in generale di postarla, ma tenevo particolarmente a questa. 
Dovete sapere che sono un'eterna indecisa. Vi faccio un esempio: quando ho iniziato the100 ho visto un episodio dopo l'altro, sempre con il beneplacito del computer che ogni tanto mi moriva davanti mentre io ero troppo presa dai Bellarke per accorgermi della sua sofferenza.
Arrivato l'ultimo episodio della seconda stagione ero sconvolta, completamente priva di emozioni e incapace di premere il tasto play. Ho bisogno di una spinta emotiva per andare avanti in alcuni casi, nel profondo di me so che mi farò terribilmente male, ma amerò ogni secondo di quella tortura, non a caso la cover di Knocking on Heaven's door è ora sul mio cellulare, ascoltata non so quante volte.


Con Half Bad è stato lo stesso, quel libro aveva una gigantesca etichetta invisibile con su scritto "Broken Feelings".
Mi pento di averlo letto? Ahahahaha. No.
Un'altro dei motivi per cui ero riluttante a leggerlo era che avevo letto molte recensioni e uno punti sottolineati più volte è che sebbene sia molto scorrevole, non è un libro facile. Alcune cose non possono essere alla portata di tutti.
La storia di Nathan è piuttosto una storia di morale: c'è il Bene, c'è il Male e poi ci sei tu.
Nathan è cresciuto con sua nonna e i suoi fratelli. Sorella rompipalle a parte, è sempre stato trattato bene dalla sua famiglia. La sua famiglia è Bianca, i Bianchi sono buoni, lui vuole essere come la sua famiglia, come uno dei buoni.
Il punto di rottura in cui si rende conto della crudeltà dei cosidetti "buoni" è quando viene processato perché è quello che è, metà Bianco e metà Nero.
Ci sono un sacco di segnali che te lo fanno pensare, ne hai un vago sentore e una vocina nella tua testa continua a negarlo,ma dopo comincia l'inferno. Ho dovuto chiudere più volte le pagine perché quello che leggevo era troppo, eppure lo sentivo come troppo vero, tutte le azioni descritte potevano essere commesse da un essere umano.

Il personaggio di Nathan segue una storyline ben precisa, prevedibile forse, ma assolutamente coerente con quello che la scrittrice vuole dire. Trattato come una bestia dai suoi carcerieri che si professano dei santi, lui ad un certo punto comincia a comportarsi con un certo istinto animale, scappa, si nasconde... non è in grado di avere un rapporto umano decente in quanto gli unici veramente degni di questo nome erano con suo fratello e con sua nonna. Quando ad un certo punto è libero di agire prende delle decisioni che davvero non ho avuto la forza di rimproverargli. Finora è uno dei personaggi che meritavano veramente di meglio.


Nathan, a mio modesto parere
Annalise. Sembra più la Beatrice di Dante, osannata e considerata come l'unica cosa pura e bella della vita di Nathan. Non compare molto, giusto qualche toccata e fuga, ma è sufficiente per farsi una propria idea del personaggio.

Gabriel. Ooooh, amerete questo personaggio. Lo amerete da matti.



Pro: Ti fa riflettere, è un bellissimo esempio in cui si utilizza la storia per farti entrare a contatto con alcune tematiche.

Contro: Non è adatto a chi cerca una lettura leggera.



Rating:





Giudizio:


domenica 2 agosto 2015

BOOKS PUT ME IN A GOOD MOOD | No, non sono sparita

Salve Viandanti che avete deciso di partecipare al mio Travelling Book Project, scrivo questo post per avvisarvi del ritardo che oramai avrete tutti notato. Ho fatto un giro nelle librerie della mia città, ma niente, non trovo il libro. Questo vuol dire una sola cosa... Amazon! Spero tantissimo di riuscire a controllarmi durante l'acquisto, perché c'è sempre il fatidico problema... le spese di spedizione sono gratis dopo i diciannove euro e ... Si salvi chi può. La mia wishlist esploderà e io non saprò proprio quale libro scegliere.
Perché ognuno dei 98 libri che ho  messo lì dentro sono lì per una ragione e questo non mmi aiuta a decidere. Bah! Finirò per pescare un numero a caso.



RECENSIONE | Under the whispering door

Si, sono sparita, di nuovo. Dovevo studiare/lavorare/fare cose e il blog è stato messo da parte per organizzare tutto il resto. Sono sopravv...