martedì 26 maggio 2015

RECENSIONE | La storia infinita

Titolo: La storia infinita
Titolo originale: Die unendliche Geschichte
Autore: Michael Ende
Casa editrice: Tea
Anno di pubblicazione: 1979 (prima edizione)
Prezzo: 10,00 euro

Trama:
Bastiano è un giovane goffo, e non è quel che si dice comunemente un "ragazzo sveglio", ma la lettura (e il termine è improprio, perché egli passerà alternativamente dal ruolo di lettore a quello di personaggio e di protagonista) di questo libro lo farà cambiare e farà cambiare la Storia stessa. Gli farà capire che il "fa' ciò che vuoi" che sta scritto sull'amuleto ricevuto in dono non significa "fa' quel che ti pare", ma esorta a seguire la volontà più profonda per trovare se stessi. Che è la strada più ardua del mon do. Il libro e Bastiano la percorreranno insieme, e il ragazzo attraverserà tutti i suoi desideri e passerà dalla goffaggine alla bellezza, alla forza, alla sapienza, al potere, fino a quando dovrà fermarsi.

Recensione: 
Probabilmente mi avete sentito lamentare di questo libro qua e là tra i vari post: è uno dei libri che stavo leggendo quando ho aperto il blog, riprenderlo in mano è stato catastrofico, doloroso e straziante, per quanto una lettura possa esserlo. 
Okay, la prima parte non è totalmente malvagia... la seconda parte ti fa venire voglia di prendere a ceffoni Bastiano, metterti le dita nei capelli... finché gli eventi non prendono di nuovo senso e non riesci a goderti il finale del libro, anche se un paio di paroline ad Ende le avrei dette, ad esempio: Perché mettere un bel finale dopo quella parte orribile che è la crescita a dismisura dell'ego di Bastiano? E uffa.
Ho cominciato il libro ad agosto, capitemi.
Okay, il libro non è malvagio, sono io che quando le cose hanno cominciato a farsi noiose e gli eventi piatti avevo una barba bianca come quella di Silente e ho lasciato il libro sul comodino a prendere polvere.
Mi è piaciuto il linguaggio semplice e da favola, nella prima parte fa parte dell'atmosfera e riesce a rendere la lettura piacevole, è un elemento della narrazione ben utilizzato che si integra alla perfezione. Una volta che Bastiano entra nel mondo di Fantàsia e gli eventi diventano piatti, quello che era stato un elemento ben utilizzato aiuta a far crescere il broncio durante la lettura, poi la lettura si salva e ti fa chiedere altre 100 pagine all'autore perché quel finale non basta. Un altro pochino. Per favore.
Nonostante la parte del viaggio di Bastiano a Fantàsia non mi sia piaciuta per i suddeti motivi, ho apprezzato il percorso del personaggio, ogni tassello seguiva l'altro e rendevano umano il personaggio.
Il comportamento di Bastiano, soprattutto gli aspetti più negativi, non sembrano quelli di un bambino, piuttosto quello di un adulto che si ritrova in mano il potere e ne rimane accecato, soprattutto quando gli adulatori non mancano. Un galletto della peggior specie.
Sapientemente scritto, riesce a suscitarti le emozioni giuste durante la lettura, forse quel senso di nervoso è voluto e ilmio chiudere il libro è stata una reazione esagerata ad una ben nota intolleranza agli idioti. La storia (infinita) si salva infinite volte e ti fa chiedere infinite volte una continuazione che per fortuna c'è.

Pro: Non è totalmente malvagio, il comportamento di Bastiano nella seconda parte può essere utilizzato come manuale di riconoscimento del perfetto idiota.
Contro: La seconda parte fa mettere il broncio.

4 commenti:

  1. E' uno dei rari casi in cui ho preferito i film al libro!

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    1. Vero, sono d'accordo con te, il libro ti lascia con questa sensazione di... WTF?? Non so se mi spiego.

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  2. Ciao :D ho appena conosciuto il tuo blog grazie al link party di Piccole macchie di inchiostro e mi sono iscritta ai lettori fissi! Sinceramente questo libro non mi attira molto e se veramente è come dici tu, lo avrei abbandonato. E poi neanche la copertina mi attira molto :/

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    1. Io l'ho letto perché era nella lista di cose da fare prima di morire... In effetti il libro è stato un po' abbandonato a se stesso per un po' (quasi un anno) e odio lasciare interrotto un libro, nel bene e nel male cerco sempre di terminarlo.

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