martedì 31 marzo 2015

RECENSIONE | Molto forte, incredibilmente vicino

Titolo: Molto forte, incredibilmente vicino
Titolo originale: Extremely Loud and Incredibly Close
Autore: Jonathan Safran Foer
Casa editrice: Guanda

Anno di pubblicazione: 2005
Prezzo: 18,50  euro (cartaceo); 9,90 euro (e-book)


Trama:
A New York un ragazzino riceve dal padre un messaggio rassicurante sul cellulare: "C'è qualche problema qui nelle Torri Gemelle, ma è tutto sotto controllo". È l'11 settembre 2001. Tra le cose del padre scomparso il ragazzo trova una busta col nome Black e una chiave: a questi due elementi si aggrappa per riallacciare il rapporto troncato e per compensare un vuoto affettivo che neppure la madre riesce a colmare. Inizia un viaggio nella città alla ricerca del misterioso signor Black: un itinerario ricco di incontri che lo porterà a dare finalmente risposta all'enigmatico ritrovamento e ai propri dubbi. E sarà soprattutto l'incontro col nonno a fargli ritrovare un mondo di affetti e a riaprirlo alla vita.

Recensione:
Avevo visto il trailer (di sfuggita), alcune parti del film (di sfuggita) e avevo letto la trama (di sfuggita) quindi potete immaginarvi la mia faccia durante la lettura e verso la fine.

Più o meno così:





Come avrete notato nelle ultime recensioni che ho postato, è un periodo di letture dolorose. Credo di capire perché esistono le letture "leggere". Ne ho un bisogno pazzesco, quasi quasi riprendo uno di quei romanzi d'amore che piacciono tanto, basta che sia leggero.

La recensione! Torniamoci. 
E' stata una lettura davvero strana, soprattutto perché non sapevo dei due punti di vista, di Oskar e di suo nonno, tanto che all'inizio pensavo che il secondo POV fosse un salto avanti nel tempo, con Oskar da grande. Così imparo a  leggere le trame.
Questa è la storia di un percorso a strade parallele che entrambi fanno dopo aver subito un grosso lutto. Più vai avanti più metti insieme  i pezzi perché l'autore vuole che tu ti faccia un'idea degli eventi passati che stanno influendo sul presente di Oskar.
Non molto diversa è la storyline del nonno, entrambi hanno subito un trauma e più andiamo avanti più capiamo come è stato provocato, com'era la loro vita prima di esso e in che direzione andavano le loro vite prima del dramma. 
Nel libro non c'è alcun confronto tra l'attacco alle Torri Gemelle e il bombardamento di Dresda, ma i vuoti che hanno lasciato entrambi sono all'apparenza incolmabili perché per ogni vittima di quei massacri c'è, c'era un figlio, una sorella, un genitore, un amico.
Il dolore non può parlare, non haparole proprie, così la ricerca di risposte diventa la ricerca del sollievo di cui entrambi hanno bisogno.
Il finale è agrodolce, con quel retrogusto amaro che non ti fa avere una faccia felice di fronte all'ultima pagina, ma mette la parola fine alla storia.

2 commenti:

Sono sempre contenta di vedere messaggi, mandami un gufo.

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