Marco Bertani ha ventitré anni, alle spalle un’adolescenza tutt’altro che semplice e davanti a sé un futuro nel quale potrà contare solo su se stesso. Un giorno inaspettatamente si imbatte in Marianna Visconti, ex compagna del liceo e amore non corrisposto della sua vita. I loro mondi non potrebbero essere più lontani: Marianna, dopo aver studiato negli Stati Uniti, sta facendo pratica legale presso il prestigioso studio di un amico di famiglia, mentre Marco sbarca il lunario lavorando come operatore per una rete televisiva locale. Quando però le viene prospettata l’occasione di condurre un programma ideato proprio da lui, Marianna decide di accettare la sfida, convinta che così potrà dimostrare a Luca, il fidanzato con cui è in crisi, di cosa è capace: lei e Marco si troveranno quindi a lavorare gomito a gomito e scopriranno di non essere poi così diversi come credevano…
E non finisce qui: tra le pagine del prequel, Ed ero contentissimo, in coda a questo volume, scoprirete un Marco adolescente sui banchi di scuola, un protagonista al quale non potrete non affezionarvi.
Finalmente riesco a scrivere questa recensione che avevo tanto a cuore. Se mi seguite da tanto sul blog, allora saprete di sicuro quanto io ami profondamente le storie di Bianca Marconero e di quanto mi abbiano coinvolte a livello emozionale.
Prima che uscisse questo libro, ero tanto, ma tanto nervosa sull'opinione che avrei avuto a fine lettura. La novella sul principe spezzato posso annoverarla tra i traumi del lettore per via della storia, del finale e del mio povero cuore infranto, ma aveva tante cose che non mi erano piaciute. Ergo, ero diffidente. Inoltre si annunciava come una storia romantica, molto diversa dai suoi predecessori. E le storie romantiche le ho sempre prese con le pinze.
Prima di continuare, parliamo apertamente delle storie romantiche: alle volte le trovo smielate, insensate, piene di frasi senza senso messe lì solo per far sentire a disagio il lettore che non si è portato appresso l'insulina. Batticuori, descrizioni zuccherose dell'aspetto altrui, zucchero, cuoricini e putti, geometria. Se Lei non si prostra ai piedi di Lui allora è una brutta persona oppure non è ancora il momento di questo cliché.
Più o meno in queste frasi posso sintetizzare tutta la mia passata esperienza con i libri Romance ed è il pregiudizio a cui deve sottostare ogni libro o intreccio romantico che capiterà sotto i miei occhi. Non c'è nulla da fare, questo genere finora non mi ha regalato sorprese.
Bianca Marconero me l'ha proprio fatta.
La storia è sì, smielosa, con cliché ecc., ma:
- è dolce come il tuo dolce preferito, quindi niente insulina;
- i cliché ci sono, ma sono rielaborati in modo sorprendente e per la prima volta me li sono gustati perché ben sviluppati;
- le "situazioni surreali" che mi danno tanto fastidio non si vedono da nessuna parte, anzi, ogni volta che una nuova situazione si defilava ll'orizzonte, il mio primo pensiero era "Questa cosa potrebbe essere accaduta a me o ad un qualsiasi altro mio conoscente";
- anche gli ormoni hanno senso e non partono a caso;
L'amor che move il sole e l'altre stelle sembra quasi il problema di ogni storia romantica, in cui protagonista sembra questo sentimento (o gli ormoni, dipende), lasciando alle volte i protagonisti come macchioline che si muovono mentre questo tira i fili.
Marco e Marianna distruggono questo cliché e si mostrano come persone che vivono la loro personale storia, protagonisti di due narrazioni diverse che ad un certo punto si reincontrano e lentamente diventano un tutt'uno.
Batte il nostro cuore? Certamente. Li shippiamo a non finire? Assolutamente. Vorremmo prenderli a schiaffi quando commettono errori e la scrittrice non li giustifica perché sono persone ed è normale che facciano cavolate? Più che mai.
Questo è un qualcosa che sarò sempre felice di trovare: in ogni opera di Bianca Marconero sarà onnipresente un protagonistaidiota pieno di difetti. Ma se da un'altra scrittrice mi aspetterei un decerebrato
maschio """""alpha""""" e una non credibile eroina virginale, quando Bianca mette in campo i suoi personaggi dà loro difetti come super poteri: in altre parole, hanno una loro dimensione umana.
Marco è un ragazzo con problemi alle spalle, ma cerca una via di fuga da essi piuttosto che restare a crogiolarcisi. Ha dei pregi e dei difetti, cambia nel corso della storia, passando da una sorta di disperazione interiore al superare i suoi traumi per poter camminare con le spalle dritte per la sua strada.
Stesso dicasi per Marianna, da ragazza ingenua fino all'invero simile e dolorosamente vera. Mentre leggevo avevo intorno tre donne che venivano prese in giro dai rispettivi partner. Per quanto terribile, per quanto la sua ingenuità sembrasse inverosimile, alzavo la testa e vedevo tre esempi di quanto nella realtà questa possa essere surreale.
Il viaggio dei personaggi Marconeriani si riconferma di crescita, prendendo tutti il loro sentiero e facendo passare il lettore dalla voglia di prendere tutti a schiaffi all'orgoglio per gli ostacoli superati.
Marco e Marianna distruggono questo cliché e si mostrano come persone che vivono la loro personale storia, protagonisti di due narrazioni diverse che ad un certo punto si reincontrano e lentamente diventano un tutt'uno.
Batte il nostro cuore? Certamente. Li shippiamo a non finire? Assolutamente. Vorremmo prenderli a schiaffi quando commettono errori e la scrittrice non li giustifica perché sono persone ed è normale che facciano cavolate? Più che mai.
Questo è un qualcosa che sarò sempre felice di trovare: in ogni opera di Bianca Marconero sarà onnipresente un protagonista
maschio """""alpha""""" e una non credibile eroina virginale, quando Bianca mette in campo i suoi personaggi dà loro difetti come super poteri: in altre parole, hanno una loro dimensione umana.
Marco è un ragazzo con problemi alle spalle, ma cerca una via di fuga da essi piuttosto che restare a crogiolarcisi. Ha dei pregi e dei difetti, cambia nel corso della storia, passando da una sorta di disperazione interiore al superare i suoi traumi per poter camminare con le spalle dritte per la sua strada.
Stesso dicasi per Marianna, da ragazza ingenua fino all'invero simile e dolorosamente vera. Mentre leggevo avevo intorno tre donne che venivano prese in giro dai rispettivi partner. Per quanto terribile, per quanto la sua ingenuità sembrasse inverosimile, alzavo la testa e vedevo tre esempi di quanto nella realtà questa possa essere surreale.
Il viaggio dei personaggi Marconeriani si riconferma di crescita, prendendo tutti il loro sentiero e facendo passare il lettore dalla voglia di prendere tutti a schiaffi all'orgoglio per gli ostacoli superati.
Un'ultima cosa: vi ricordate quella cosa (più o meno trash) del film Tre metri sopra al cielo? Il film
era esteticamente bello, con le varie inquadrature, ma soprattutto con la colonna sonora azzeccatissima in cui la faceva da padrone Tiziano Ferro.
Partendo da queste basi, questo libro è riuscito a far suonare in sottofondo buona parte della discografia di Tiziano Ferro, senza dover accendere Spotify, con Vespa 50 special che faceva da guest star. Pazzesco.
Stupenda la novella, ultimo pezzo del puzzle. È stato bello vedere un Marco spensierato e una Marianna prima delle mille insicurezze che la divoravano dentro.
Come te anche io sono un po' in ansia con questo libro della Marconero: proprio per una questione di genere La prima cosa bella non mi aveva fatto impazzire, e se non fosse che voglio darle il mio supporto mentre aspetto che Albion trovi un editore non l'avrei preso. Quindi grazie per la recensione perchè mi hai tranquillizzata molto sulle possibilità di apprezzarlo XD
RispondiEliminaLa prima cosa bella mi era piaciuta tanto tanto, si stacca tantissimo dal genere romance e rientra nel "genere scritto da Bianca".
EliminaPrima di iniziarlo anch'io avevo le tue stesse paura, ma a lettura terminata ho dovuto ricredermi! *_* sarà una delle mie prossime recensioni, ma non sono sicura di riuscire a trovare le parole!
RispondiEliminaTrovare le parole giuste per parlarne è stato anche il mio problema. Non vedo l'ora di leggere la tua recensione
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