sabato 20 febbraio 2016

RECENSIONE | La piuma

Titolo: La piuma

Casa editrice: Baldini&Castoldi

Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo: 13,00 euro


Autore: Giorgio Faletti

Trama:
L’aria si fa leggera ed arriva volando una piuma ma bianca da dire che c’era e non c’era da sembrare una falce di luna.
L’aria si fa leggera quando ancor più leggera è la piuma e mentre nel cielo non sembra sia vera rende vera ogni cosa e nessuna. 
Giorgio Faletti

A quasi un anno dalla scomparsa dello straordinario e poliedrico artista, arriva in libreria La piuma, l’opera inedita di Giorgio Faletti, ultimo dono fatto ai suoi lettori. 
A spiegarne la genesi sua moglie, Roberta Bellesini Faletti che racconta l’estro creativo che ha caratterizzato l’intera esistenza dello scrittore. 
Nella testa di Giorgio, scrive, c’era un mondo che ruotava attorno alle sue passioni e i suoi sogni. Non era possibile scindere un progetto artistico dall’altro perché tutto si compenetrava fino a che il genio creativo non metteva ogni cosa nell’ordine giusto. 
Così è stato anche per questa sua ultima favola pensata per gli adulti, nata a poco a poco e calata in un mondo rarefatto e delicato dove personaggi con ambizioni terrene si incrociano con altri per cui la condizione umana è invece sinonimo di prigione. Si tratta di una delicata allegoria della vita in cui agisce un variegato microcosmo umano.
I lettori di Faletti, abituati a killer, misteri e piste da seguire, si troveranno di fronte ad un cambio totale di registro e leggeranno la storia di una piuma che, fuori dal cassetto in cui si trovava, è libera di inseguire il vento e insinuarsi ovunque. Scriverà Faletti: «Anche il peso lieve di una piuma scende se c’è un soffio d’aria che se la riprende per follia di vento può salire su ma poi torna giù».
A dare più forza alle parole le stupende illustrazioni di Paolo Fresu, amico caro dello scrittore con cui ha condiviso sogni e timori.
Non ci resta altro che immergerci in questa atmosfera e ascoltare l’ultimo, grande insegnamento di Giorgio.




Recensione:
Suonerà ripetitivo, ma se non fosse stato per la challenge non avrei mai aperto questo libro, se non altro non in tempi brevi.  Credo che più di una trama ci sia un filo logico, sottile e arguto come nessuno io abbia mai letto prima d'ora. Ho ridacchiato, sono rimasta perplessa e ho sogghignato ancora.
Non posso dire che mi rimarrà impresso per sempre, ma sono riuscita ad apprezzare il suo stile nonostante abbia tutto il suo peso di un romanzo postumo. Per quanto bello, filosofico e arguto, questo libro mi è sembrato pesantemente ritoccato, cosa inevitabile se alla morte del suo autore era solo una bozza.
Quanto ai racconti, eccezione per la Ballerina che a mio parere è privo dell'ironia presente negli altri, sono tutti fenomenali.
Le tavole presenti sono perfette e anche se io personalmente non ho apprezzato lo stile, mi è piaciuto come interpretavano le varie storie.
Probabile che la mia preferita sia l'ultima storia: il terrore della pagina bianca, chi non l'ha mai provata?

Pro: tiene compagnia durante i viaggi in autobus o in treno, ma solo se la tratta è piccola. Potreste leggere l'ultimo capitolo la mattina in autobus andando in università/ufficio per iniziare bene la giornata.

Contro: libro postumo, libro postumo.


Giudizio:



Rating:



1 commento:

  1. Mi ero completamente persa l'uscita di questo libro, ma credo di dover rimediare. Lo stile dell'autore mi piaceva davvero tantissimo, quindi ci farò un pensierino :)

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