venerdì 4 settembre 2015

RECENSIONE | Noi siamo grandi come la vita

Titolo: Noi siamo grandi come la vita
Titolo originale: Love letters to the deads
Autore: Ava Dellaira
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo: 16,90 euro

 Trama:
 Tutto inizia con un compito assegnato nei primi giorni di scuola: «Scrivi una lettera a una persona che non c'è più». E così Laurel scrive a Kurt Cobain, che May, la sua sorella maggiore, amava tantissimo. E che se n'è andato troppo presto, proprio come May. Per Laurel, la sorella era un mito: bella, perfetta, inarrivabile. Era il sole intorno a cui ruotava tutto, specie da quando i genitori si erano separati. Perderla è stato indescrivibile, qualcosa di cui Laurel non vuole parlare. Ecco perché ha scelto di frequentare un liceo diverso da quello di May, un posto dove nessuno sa cosa è successo davvero, dove non ci sono domande imbarazzanti o sguardi compassionevoli a rincorrerla. Sulla carta, invece, Laurel si lascia finalmente andare. E dopo quella prima lettera, che non consegnerà all'insegnante, continua a scriverne altre, indirizzandole a Amy Winehouse, Heath Ledger, Janis Joplin e altri idoli della sorella scomparsa. Soltanto a loro riesce a confidare cosa vuol dire avere quindici anni e sentire di avere perso una parte di sé, senza nemmeno potersi aggrappare alla famiglia perché è andata in mille pezzi. Soltanto a loro può confessare la paura e la voglia di avventurarsi in quel mondo nuovo che è la scuola, la magia di incontrare amiche che ti fanno sentire normale e speciale al tempo stesso, l'emozione di incrociare lo sguardo di un ragazzo che afferra i tuoi occhi con i suoi e non li lascia andare. Finché, come un viaggio dentro di sé, quelle lettere porteranno Laurel al cuore di una verità che non ha mai avuto il coraggio di affrontare. Qualcosa che riguarda lei e May. Qualcosa che va detto a voce alta: solo così Laurel potrà superare quello che è stato, imparare ad amarsi e trovare il coraggio di andare avanti. Perché la vita è lì, davanti a lei, con tutte le sue infinite strade possibili. E, per quanto possa fare paura, non c'è emozione più grande di sentire il suo battito.

"Quello che ti ho raccontato a proposito del fatto di salvare la gente... Be', non è vero. Forse pensiamo che lo sia, perché vogliamo che una persona ci salvi, o perché desideriamo disperatamente di salvare qualcuno. Invece nessun altro può salvarci. Non da noi stessi."

Recensione: 

Torno sul blog con una nuova recensione. Questo libro mi ha tenuto compagnia durante l'estate ed è stato difficile sia leggerlo sia sedermi al computer e parlarne. La trama ricorda molto "Ragazzo da parete". Fortunatamente questa somiglianza non è molto marcata e la si può vedere solo andando avanti con la storia. 
Forse questo vi sembrerà un grosso spoiler e se è così, sappiate in anticipo che mi dispiace.
Il tono del libro è malinconico e leggero, quindi la lettura se da una parte è carica, dall'altro è abbastanza scorrevole grazie allo stile dell'autrice.
I vari elementi sorpresa sono piazzati qua e là sapientemente, ma non ho potuto pensare altro che non fosse "Ah! Ecco un altro elemento di Ragazzo da parete!" ogni due-tre capitoli.
E' stata una lettura piacevole e abbastanza impegnata, peccato sia stata rovinata da questo piccolo dettaglio. E' come vedere un remake, qualsiasi cosa sia stata migliorata o resa diversa non importa, avrai sempre in mente l'originale e il confronto è quindi inevitabile.
Varie perle di saggezza sono sparse per tutto il libro, tra cui quella sopraccitata, ti lasciano a vari momenti di riflessione su vari argomeni, quali la depressione, i rapporti tra amici, familiari o semplici persone; la caratterizzazione dei personaggi è credibile, ma mi sono risparmiata di cercare di capire quali personaggi fossero più riconducibili ai personaggi di Ragazzo da parete perché la bravura dell'autrice riesce a farti mettere da parte questo pensiero o forse non ne avevo proprio voglia.
Lo si legge in poco tempo, una settimana circa, di più se ti soffermi a fare una lettura più profonda.
Davvero un gran bel peccato, sarebbe stata un' ottima lettura.

Pro: Riesce a far emergere il suo stile, nonostante tutto.

Contro: Ragazzo da parete. Ripeto, Ragazzo da parete.

Rating:


Giudizio:

              

10 commenti:

  1. Ciao bella! :) :)
    Io non ho letto "Ragazzo da parete" quindi non posso fare il paragone, "Noi siamo grandi come la vita" però mi è piaciuto molto! Davvero una piacevole sorpresa!!

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    1. Ciao a te bellissima :D
      Per certi versi mi è sembrato molto meglio di Ragazzo da parete, o forse la scrittura "più femminile" che si è concentrata sugli stai d'animo di Laurel riesce a portarti verso il mistero finale con più facilità. Ragazzo da parete sgancia labomba dal nulla

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  2. Concordo con te, i richiami a Ragazzo da parete sono fortissimi, inoltre io ci ho visto anche un po' qualcosa di The sky is everywhere. Tutto sommato però una lettura piacevole e scorrevole.

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    1. Oddio, io non ho mai letto The sky is everywhere, ma lo vorrei tanto. Dici che potrebbe rovinarmi la lettura? O sono dei cenni piccoli piccoli?

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    2. No vedrai che non ti rovinerà la lettura però troverai parecchie somiglianze!

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  3. E' un libro che mi ispira molto e non avendo letto Ragazzo da parete non dovrei avere il problema della forte somiglianza. Non so perchè ne ho sempre rimandato la lettura... forse per i temi che tocca, è uno di quei libri a cui avvicinarsi nel momento giusto.

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    1. Effettivamente .. Forse non è il caso di leggerlo in periodi di tristezza data la malinconia che c'è in ogni pagina. Leggilo quando ti si presenterà l'opportunità ;)

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  4. Ciao! :) E' parecchio che non passavo di qua! (Scusa! :( ) ma i tuoi gufetti per il rating sono bellissimi! *_*
    Questo libro l'ho letto l'estate scorsa e non avevo ancora letto Ragazzo da parete all'epoca, quindi la cosa non ha turbato la mia lettura, anche se poi alcune somiglianze le ho notate dopo. Di per sé mi era anche piaciuto, mi ero goduta la lettura, per così dire, ma dopo non mi ha lasciato un granché. Ma sono comunque contenta di averlo letto :)

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  5. Anche io non ho letto Ragazzo di parete quindi non ho potuto fare paragoni, ma questo romanzo mi era piaciuto, in particolare per i "consigli musicali", mi ha fatto tornare indietro ai tempi del liceo!! *_*

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