Ho visto che in molti avete apprezzato il mio post sulle 5 cose da blogger. Non so se lo trasformerò in una rubrica, ma aspettatevi una parte 2 molto presto... e un altro paio di cosette, se riesco a far ripartire un paio di rubriche.
Normalità, che cos'è?
Titolo originale: Treasure Island
Autore: Robert L. Stevenson
Casa editrice: Gribaudo
Anno: 2016
Prezzo: 8,90 euro
Spoiler Free
Ciao ingegneria, io vado a fare il pirata. Troverò il mio Long John Silver e insieme solcheremo i mari.
Capitan Jack Sparrow? Pfff... chi?
L'isola del tesoro è uno di quei libri che è stato nella mia wishlist per anni ma per cui è mancata la volontà o i soldi per comprarlo, per questo la famosa "spuntina" non è mai arrivata.
Poi arriva la serie Black Sails e il libro sale nella lista delle priorità, la Gribaudo ci mette lo zampino con le sue copertine fighe e coloratissime ed io mi sono sentita in paradiso.
Forse lo stile coloratissimo si lascia facilmente bollare come "infantile", ma l'estetica mi ha talmente soddisfatta che se fosse possibile le darei il premio come "Miglior casa editrice del 2016" senza neanche pesarci due volte. Prezzo, qualità, grafica e soddisfazione non sono mai andati così d'accordo.
Ora che ho speso due parole sulla casa editrice, torniamo all'argomento principale.
La storia comincia piano piano, costruendo il mistero principale, ponendo domanda dopo domanda e portando a chiederti cosa accadrà, finché ad un certo punto non scatta qualcosa ed è come se gli eventi aumentino sempre di più, in un crescendo di adrenalina, finché il lettore non ha un attimo di tempo per respirare o mettere giù il libro.
Non vi nasconderò che Jim Hakwins, il protagonista e voce narrante, è una sorta di Mary Sue: si comporta come un adolescente normale e leggermente svezzacollo, si mette nei guai, gli vanno sempre bene tutte, anche se c'è una sorta di crescita a cui possiamo assistere: se nei primi guai in cui si cacciava a salvarlo era una sorta di "colpo di fortuna", andando avanti con la storia si fa sempre più scaltro, creandosi da solo quella stessa fortuna che gli salva il collo.
Ma chi ha davvero salvato il libro, chi ne è il protagonista assoluto prima ancora di entrare in scena è lui, si, proprio lui. Long John Silver.
Io amo questo villain, è assolutamente geniale.
Prima ancora di entrare in scena riesce a catturare l'attenzione, anche quando è sotto copertura manipola tutto e tutti con il suo fascino e capisci perché nonostante ci fossero dei sospetti iniziali, lui abbia preso in giro ogni persona che sia stata sfiorata da quel pensiero.
Il suo primo ingresso come villain è stato un po' deludente, mi ha quasi fatto pensare che fosse molto vecchio stampo e con poco cervello.. e invece no.
Stevenson dimostra tutta la sua bravura come narratore perché ogni fatto ha un perché le causa-effetto hanno un senso, a differenza di molti suoi contemporanei. C'è una linea temporale, una struttura alla base della storia.
John Silver sarà affascinante, astuto... ma non è Flint. Non è il leader indiscusso di una ciurma di pirati che potrebbe tagliargli la gola nel sonno da un momento all'altro e per questo ne paga le conseguenze. Idea un piano che lo porterebbe a vivere come un pascià per il resto dei suoi giorni, ma non riesce a tenere a bada quei sanguinari della vecchia ciurma di Flint che sono abituati soltanto a razziare: questa è la falla nel piano che permette poi ai buoni di salvarsi la pelle.
L'ingresso ufficiale di Silver come cattivo ha anche un altro obbiettivo: farti credere che andrà tutto bene, visto che il villain sembra una ciofeca...
Effettivamente mi aspettavo più sangue e meno morti off-screen. Pirati della Malesia non aveva niente da invidiare ad un volume di George Martin per il numero di morti e non rimasi per niente traumatizzata alla tenera età di 9 anni.
Dimenticavo... Ultimamente va di moda rileggere dei classici cercando dei personaggi gay e nemmeno io sono stata da meno.
Leggete questo libro e ditemi che anche secondo voi quei due sono gay. Soggetto 1 che torna indietro e non lascia la nave senza l'altro, rischiando la sua vita e chissà cos'altro perché sa che lui è migliore di così e non merita di finire impiccato... La mia nuova ship sono loro
Lo stile è chiaro e scorrevole, nonostante tutti i termini nautici; la descrizione delle scene è semplice e d'impatto e riesci bene o male a farti un'idea di cosa sta succedendo, anche se ancora non ho capito come ha fatto Hawkings a far inclinare la nave per buttare uno dei pirati in mare. No seriamente, come ha fatto? Voglio un galeone per provarci anch'io.
Un bel libro e un classico imperdibile... Yohooo e una bottiglia di rhum
Un bel libro e un classico imperdibile... Yohooo e una bottiglia di rhum
Ciao! ho quasi 34 anni e ancora non l'ho letto! credo di dover recuperare. ma la cosa buffa sai qual è? che ce l'ho nuovo, di carta, sullo scaffale.
RispondiEliminaAHahaha, quand'è così vuol dire che sta aspettando il momento giusto XD
EliminaChe vergogna, non l'ho ancora letto: per qualche motivo ho sempre pensato che fosse uno di quei libri che si apprezzano durante l'infanzia e non dopo. Adesso mi hai fatto venire voglia di recuperarlo, e di recuperare anche Black Sail
RispondiEliminaTi basti sapere che una volta finita la serie il libro non sarà mai più lo stesso XD
EliminaL'ho iniziato anche io a causa di Black Sails XD
RispondiEliminaWell, hello buddy XD
EliminaOkay. Già cominciamo bene perchè io adoro i pirati. Poi leggo la tua recensione e mi dico, cazzo, devo leggerlo! Ammetto che per me è successo lo stesso che per Katerina; l'ho visto un po' dappertutto ma ho sempre pensato che fosse adatto per una determinata fascia d'età e non oltre! La copertina inganna! Ebbene, forse è il momento di afferrare una bottiglia di rhum e salpare i mari, ciurma!
RispondiEliminaNon so cosa dire, soprattutto perché è il più bel commento che si possa ricevere <3
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