giovedì 2 giugno 2016

RECENSIONE CATTIVA | Anger

Anger, di Isabel Abedi.
Ovviamente spoiler.




Care blogger, come fate a leggere pessimi libri e poi a recensirli?
Alla luce della mia nuova esperienza come lettrice di roba che non avrebbe mai dovuto vedere la luce, apprezzo molto di più lo sforzo da voi fatto nel far pervenire a noi umili e ingrati lettori le vostre recensioni cattive, perché davvero, finire dei libri scritti male è un'impresa. Finire libri scritti per delle ragazzine ormonate lo è ancora di più.


Partiamo con la recensione cattiva.
La storia comincia con questo doppio punto di vista: uno sconosciuto e la protagonista. Ora, se l'autrice volesse cominciare così per far partire l'atmosfera thriller, non ci è dato sapere, ma l'unico risultato ottenuto è la noia totale da pagina 3 in poi. Tante chiacchiere da lei e "sto tramando qualcosa" da lui.
Volevo chiudere dopo poco, ma il pensiero di farne una recensione cattiva è riuscito a farmi andare avanti.
Dov'ero? Ah, si, abbiamo il Kattivo e la protagonista.

Non ci è dato molto su di lui
Lei è in viaggio verso Rio per partecipare ad una sorta di reality su un'isola deserta (Hunger Games, A tutto Reality, Il signore delle mosche.. avete presente?) quando si rende conto che alcuni degli altri concorrenti sono sul suo stesso aereo (ma va! Ma che razza di organizzazione è questa?), a partire da Elfe, quella che sarà la logorroica del gruppo.

Quando ho cominciato a leggere di Elfe ho già cominciato a capire che aria girava per quanto riguardava la caratterizzazione dei personaggi: logorroica, potrebbero riempire la metà del libro con le sue chiacchiere, ma per fortuna Vera, la protagonista, ha di meglio da fare che prestarle attenzione. Faceva tanto Bella e Jessica di Twilight. 
Dal volo fino all'arrivo sull'isola non succede niente, il niente totale se non una rapida presentazione dei partecipanti una volta che sono stati presi all' aereoporto  (di nuovo, fare un punto di ritrovo in Germania era troppo complicato visto che erano tutti sullo stesso aereo?) e una prima introduzione del gioco, con i produttori che continuano a ripetere "le telecamere saranno puntate su di voi" quasi per creare atmosfera.
E che palle.

Una volta sull'isola abbiamo poche descrizioni del luogo, se non l'essenziale, ossia che i loro alloggi sono in una sorta di capanne collegate tra di loro, due fungono da dormitori, l'altro sarebbe l'edificio centrale e l'ambiente incontaminato che li circonda. 
Sicuramente non mi aspettavo le descrizioni di Isabel Allende ne "La città delle Bestie" che solo la parte sulle sanguisughe mi hanno fermato dal comprare il biglietto per l'Amazzonia, ma un paio di paroline per quel tipo di natura non mi fa schifo, alle volte un libro riesce a campare solo di quello.

L'unica caratterizzazione più o meno accennata è quella del Figo, mai presentato per davvero, ma le continue descrizioni che ce ne fa Vera durante la narrazione mentre nota solo Lui e passa sopra tutti gli altri... Nonostante fosse leggermente sottotono, la caratterizzazione cerca di dargli un che di misterioso e le descrizioni che butta qui e lì lo fanno apparire fighissimo, misteriosissimo e levissimo.
Sentivo i miei neuroni gridare pietà.
Lei non lo conosce mai per davvero, è presente l'idea che lei ha di questo ragazzo e la cosa mi dava sui nervi. Non puoi partire con quest'idea e non svilupparla durante l'arco della storia, cosa che invece Isabel Abedi ha fatto, perché per lei è normale che questi due ragazzi passino delle cose allucinanti, ma nonostante Vera si trovi con lui in particolari circostanze, non lo conosce per davvero, piuttosto le rimane l'idea di ragazzo bellissimo che ha di lui. Mi starebbe anche bene se questo fosse un thriller e non una storia d'amore, ma non abbiamo né l'una né l'altra cosa, abbiamo solo fuffa.

Figaccione non è l'unico a risentire di questo problema, è qualcosa che riguarda la caratterizzazione di tutti i personaggi. 
Anche far capitare più eventi che facessero interagire non dico tutti i personaggi, ma una buona parte di loro senza che ne uscissero come delle figurine piatte, avrebbe dato loro qualcosa in più e mi avrebbe fatto divertire e se non altro gli avrebbe dato la parvenza di adolescenti normali, cosa che viene trascurata tantissimo per La Storia, che non è nemmeno tutto questo granché. 
Puoi creare le tragedie migliori partendo da qualcosa che fa ridere, senza dover riscrivere Romeo e Giuletta con un diverso schema metrico. Le cronache di Nick sono una cavolata assurda, ma passi il tempo a sbellicarti dalle risate perché Nick è un protagonista che ti fa morire dal ridere e inoltre vengono riciclati un sacco di cliché in maniera sorprendente.

Le cose procedono lentissimamente, persino quando scoprono del gioco dell'assassino gli eventi risultano piatti e le varie reazioni di sgomento risultano dei fake. La scarsa caratterizzazione e il cast numeroso cominciavano a pesare sempre di più mano a mano che la lettura procedeva e ci scappava il morto.

La tensione creatasi all'inizio del gioco era la cosa più falsa,peggio delle crisi isteriche di Elfe, l'unica che Vera nota vagamente mentre la storia prosegue. Ok, anche gli altri personaggi ad un certo punto cominciavano a svalvolare, ma ogni volta notavo Elfe e quello che diceva/faceva era palesemente esagerato.

Il punto di tensione massimo dovrebbe essere il video che mostra l'assassino all'opera e indovinate chi è? Figaccione!
Lui scappa, tutti si fanno prendere dal panico, non sanno che fare visto che sono andati sull'isola in cui in teoria avrebbero dovuto esserci gli adulti per chiedere aiuto, per cui rimandano tutte le decisioni al mattino successivo e si mettono a dormire.
Pensate che in tutto questo casino Vera si sia messa a dormire? No, certo che no.
C'è un assassino in giro, è morto un ragazzo, altri sono scomparsi ed è notte fonda, cosa fai? Esci e vai a cercarlo, armata soltanto di buone intenzioni e di un'intuizione.
MA COSA FAI.
Fossi stata io avrei costruito un fortino, un telefono satellitare e mi sarei armata fino ai denti aspettando di veder cadere soltanto una foglia per scatenare l'apocalisse.
MA CON QUALI FILM HORROR SEI CRESCIUTA?





Plot twist: Figaccione è innocente, è colpa del gemello malvagio, abbandonato in fasce dal papà, regista e ideatore del reality. Figaccione è buono, non farebbe mai del male ad una mosca. Dai un abbraccio a Figaccione.

Seguono un'accozzaglia di scene senza senso per portare a tutti il lieto fine, tranne a Thomas, Gemello Kattivo, perché lui è brutto e cattivo.
Questa l'ho trovata una morte ancora più inutile di Joker, considerato che quest'ultimo avrebbe dovuto essere l'elemento che smuove le acque. Hai dato un lieto fine persino alla Talpa del gruppo, perché togliere di mezzo il Gemello Kattivo che hai redento grazie al potere dell'ormone?
Mah.




Generalmente vi risparmio i miei attacchi di modestia, ma in questo caso: CERTO CHE SI, NON SO NEMMENO PERCHé NON SONO ANDATA A CONTROLLARE SU GOODREADS PRIMA DI COMPRARE QUESTO ORRORE. POTEVI FARCI UNA STORIA FIGHISSIMA INVECE HAI SCRITTO QUESTA CAVOLATA. 
Che idiota sono stata.
Mi consola che questo è l'unico libro di quest'autrice in mio possesso.

Non ho finito.
L'idea generale che mi sono fatta è che sembra che l'autrice sia partita con l'idea che Figaccione dovesse essere il Kattivo, ci abbia ripensato e abbia riempito la storia di toppe perché il malefico plot twist potesse funzionare. Provare per credere.


Pro: ...cri... cri... cri...

Contro: Rileggete tutto daccapo.


Giudizio

Rating



4 commenti:

  1. Mi hai attirato a leggere la "Recensione Cattiva" e non ho potuto che scoppiare a ridere quando hai definito il figaccione "levissimo". Ammetto che spesso sono tentata di continuare questi libri solo per poterli commentare, ma è stato tradotto? Nooo è stato tradotto in italiano, cosa è saltato in mente alla casa editrice? .-.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa scrittrice ha avuto il sua quarto d'ora di celebrità, non potevi comprare un libro della corbaccio senza che all'interno non vi fosse un segnalibro che la pubblicizasse o una sorta d'inserzione a fine libro.
      Per fortuna è durato molto poco.

      Elimina
  2. Grazie per esserti sacrificata con questa robaccia, e aver salvato noi poveri ignari XD
    Cmq, tra le varie assurdità, quella che mi ha colpito di più è il gemello malvagio. È un clichè così assodato che credevo non lo usasse più nessuno O_O
    Personalmente, quando mi trovo di fronte ad uno di quei libri che non fanno neanche ridere da quanto sono brutti, la mia filosofia è stringere i denti e pensare intensamente alla recensione U_U
    A parte L'eleganza del riccio. Quello l'ho mollato senza alcun rimpianto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I tuoi ringraziamenti sono ben accetti, soprattutto dopo la fatica di leggere quella cosa che non so ben definire. Adesso però devo sbarazzarmi del libro XD
      Il cliché del gemello cattivo difficilmente lo riesco a digerire, eppure è stato usato da una delle mie scrittrici preferite quando ero bambina. Qui mi fa venire pena per quello spreco di personaggio. Insomma, se fosse stato davvero Figaccione l'assassino? O se fossero stati in combutta? O qualcosa alla Elliot (ogni riferimento a Pandora Heart è volutamente casuale), allora sì che ci sarebbe stato da divertirsi.

      Elimina

Sono sempre contenta di vedere messaggi, mandami un gufo.

RECENSIONE | Under the whispering door

Si, sono sparita, di nuovo. Dovevo studiare/lavorare/fare cose e il blog è stato messo da parte per organizzare tutto il resto. Sono sopravv...