Titolo: Morgana
Titolo originale: Morgane
Autore: Michel Rio
Casa editrice: Instar Libri
Anno di pubblicazione: 1999
Prezzo: 28000 lire!!!
Trama:
Il nero contrario di Merlino, ecco Morgana.
Solo l'incanto verde dei suoi occhi rimane intatto, da quando a due anni accoglie Merlino come padre e maestro, a quando per l'ultima volta lo fissa, prima di addormentarsi per sempre, accanto ad Artù, nell'immenso mausoleo di Avalon. Nel frattempo l'indissolubile legame d'amore e d'odio che tiene avvinte queste tre vite, ha creato e distrutto un mondo.
Nella Valle senza Ritorno, al riparo delle scogliere di Avalon, la formidabile Regina cerca nel crimine individuale la vendetta contro il male che domina l'universo. La sua mente è gelida come il marmo del tavolo di dissezione su cui scruta l'uomo. Il suo corpo, veleno dei sensi, si scalda nell'amplesso come quello di una concubina. Libera da ogni vincolo morale, regala piacere e infligge dolore con identica impassibilità. Unica sua debolezza è l'amore incestuoso per il fratello Artù. Mordred, concepito e allevato per annientare la Tavola Rotonda, sarà il suo ariete da guerra. Artù incarna la giustizia e la giustezza di Merlino, Morgana il conturbante capolavoro della sua scienza. L'uno insegue il sogno di una società possibile, l'altra la perfezione di un mondo astratto. Perché giunga il tempo degli uomini, Artù distrugge città e fortezze. Affinché il suo disegno non si compia, Morgana le costruisce, purificate di ogni umanità e, come il più valente degli architetti, le rende infallibili quanto le leggi della natura.
Il tormento della donna più bella d'Occidente è amare rifiutando l'idea stessa dell'amore, essere desiderata da tutti, desiderando soltanto chi non si può desiderare. Tramonta l'età dell'oro, sogno di Merlino, avanza l'epoca arturiana, miscuglio di cavalleria, intrighi e tradimenti, ma le trame della nera Regina non possono essere rescisse con un colpo di spada. La sua è una presenza necessaria, come la luce per la tenebra, l'ordine per il caos, la ragione per la storia.
Recensione:
Ho acquistato i tre libri di Michel Rio per una strana coincidenza, quando mi sono resa conto del tipo di scrittura di Rio sono andata avanti e indietro per due giorni non riuscendo a credere a che cosa avevo fatto. Avevo preso in blocco i tre libri di Merlino, Morgana e Artù, subito ribattezzati Broncio, l'Esaltata e lo Sfigato dopo aver letto il primo.
Ho letto quest'ultimo e ho lasciato perdere gli altri due libri, non volendo farne una scorpacciata. Poi ho cominciato Millennio di Fuoco-Seija e ho ripreso in mano il libro, il perché ve lo spiegherò nella recensione di Seija. Sono passata da un periodo di letture molto importanti a un intervallo di letture leggere a... Questo. Non è che Rio sia totalmente malvagio... Non è che è perché è francese... È che si tratta di un genere molto delicato: prendi una storia fritta e rifritta e usi quegli avvenimenti per raccontare qualcosa che generalmente non c'entra niente.
Dev'essere un vizio dei francesi, a scuola studiai che due grandi drammaturghi si sfidarono fino all'ultima battuta, uno usò la razionalità durante tutta la storia, l'altro studiò l'aspetto psicologico di ogni personaggio e delle ragioni che lo portano alle loro scelte.
Chi l'avrebbe mai detto che l'unione delle due avrebbe prodotto qualcosa di spettacolare?
Il problema è il tipo di scrittura, a volte leggero a volte molto complesso. Merlino aveva una scrittura molto complessa, Morgana lo è solo in alcuni punti, per il resto non puoi non resistere al fascino di questo personaggio.
Se Merlino era pensieroso e a tratti cupo, Morgana è un essere umano dall'inizio alla fine, ha paura e si ribella, non vuole arrendersi, fino alla fine cerca di non seguire le leggi della natura, ha paura della morte e vuole sfuggirgli finché non si arrende e accetta quello che è col passare del tempo, un essere umano.
L'unica cosa che mi fa saltare la mosca al naso è Mordred. Secondo le fonti più antiche, era figlio di Morgause e Artù, ma essendo Morgause un personaggio marginale nel ciclo arturiano, è stata spesso confusa con Morgana, volontariamente o meno.
Molti dei comportamenti quasi mostruosi di Morgana hanno una spiegazione con l'associazione di Mordred, ma Rio si rifiuta di darvi una chiara risposta, lasciandomi una sola domanda: perchè? Diamine, perché?
Ops, sono due.
Merlino è il filosofo, l'utopista, pragmatico e con uno spiccato senso politico; Morgana è un personaggio umano, forte e debole allo stesso tempo che cerca di raggiungere la perfezione di Merlino; Artù è sempre descritto come il condottiero e il governante ideale e per questo motivo annoia. È perfetto e la perfezione è noiosa. Commette degli errori che non trovano spiegazione in questo libro perché non è lui il protagonista, ma neanche Morgana da molte spiegazioni se non la sua coerenza verso un determinato pensiero. Nonostante questo io continuo a chiedermi perché.
Come vi dicevo prima, il libro non racconta la storia della Tavola Rotonda, piuttosto la usa per raccontare qualcos'altro: Morgana la strega, la scienza.
Questo libro è stato spesso associato alla scienza e non mi sorprende più di tanto: per i canoni dell'epoca la magia rientrava nella saggezza, perché non far diventare la figura di Morgana quella di una donna scienziato mossa dalla curiosità?
Vi ho incuriosito, vero?
In tutto questo mi concedo una piccola frivolezza, il Mergana. Sono spesso rappresentati come due facce della stessa medaglia, il loro rapporto nel libro è commovente. Morgana lo ama fin da subito, ma sa che non c'è posto per lei. Immagino sia questo che la porta a compiere alcune azioni che altrimenti riterrei incomprensibili. Vi chiedete quali?
Morgana si prefigge di far cadere la Tavola Rotonda e Merlino glielo lascia fare, non perché incurante, ma perché sa che se le persone che incarnano questo ideale ne saranno degne questo vivrà, altrimenti cadrà. In questo modo lui non ne attribuisce alcuna colpa o merito alla sua allieva, quanto alla natura facilmente corruttibile dell' uomo.
Leggero e profondo allo stesso tempo, vi terrà incollati fino all'ultima pagina.
Pro: si legge in poco tempo
Contro: "è una lettura leggera", direbbe Hermione. Scherzo, in realtà è molto profonda.
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Giudizio: