venerdì 28 ottobre 2022

RECENSIONE | La casa sul mare celeste

 Sono sparita momentaneamente (vecchi e nuovi problemi di salute, finiranno mai?). Questo ha fatto sì che le rubriche saltassero in aria, di nuovo.
Fortunatamente ho sempre qualche bozza che aspetta di essere spolverata e pubblicata, ma un po' di frustazione è inevitabile: come fare a far quadrare tutto?
Questa è un po' la domanda della vita, al di là del blog in generale. Non posso che far epratica nel frattempo.

Ne hanno parlato bene tutti, dal cugino alla parrucchiera, dal tiktoker all'instagrammer. Come ho fatto a leggerlo mentre l'hype è ancora così alto?
è successo molto per caso: ad un certo punto è stato paragonato a un altro libro e lì mi sono incuriosita da matti, senza fermarmi a pensare che se c'è il paragone con uno dei tuoi libri preferiti allora le opzioni possono essere solo due:
1) è una figata pazzesca 
2) è una ciofeca

Qui si è trovata una terza opzione.


Linus Baker è un assistente sociale impiegato al Dipartimento della Magia Minorile. Il compito che esegue con scrupolosa professionalità è assicurarsi che i bambini dotati di poteri magici, cresciuti in appositi istituti in modo da proteggere quelli "normali", siano ben accuditi. La vita di Linus è decisamente tranquilla, per non dire monotona: vive in una casetta solitaria in compagnia di una gatta schiva e dei suoi amati dischi in vinile. Tutto cambia quando, inaspettatamente, viene convocato nell'ufficio della Suprema Dirigenza. È stato scelto per un compito inconsueto e top secret: dovrà recarsi su un'isola remota, Marsyas, e stabilire se l'orfanotrofio diretto da un certo Arthur Parnassus abbia i requisiti per rimanere aperto. Appena mette piede sull'isola, Linus si rende conto che i sei bambini ospitati nella struttura sono molto diversi da tutti quelli di cui ha dovuto occuparsi in passato. Il più enigmatico tra gli abitanti di Marsyas è però Arthur Parnassus, che dietro ai modi affabili nasconde un terribile segreto. Un'incantevole storia d'amore ambientata in una realtà fantastica, meravigliosamente narrata, su cosa significhi accorgersi che, a volte, si può scegliere la vita che si vuole. E, se si è abbastanza fortunati, magari quella vita ci sceglie a sua volta.

La casa sul mare celeste inizia come un racconto dallo stile quasi ridondante, descrivendo la noiosa vita di Linus Baker, assistente sociale in un mondo in cui ci sono bambini e bambini speciali.
La sua vita è una routine: casa, ufficio, casi, casa. E la sua gatta che lo aspetta in salotto.
Linus è bravo nel suo lavoro, per questo si ritrova catapultato nel caso più strano della sua
vita, in cui deve decidere le sorti di un bambino e del suo istituto.

Partendo quasi dai toni di una favola, nascondendo quasi con rime infantili la banalità iniziale, comincia una storia come tante. L'Uomo Comune, forse più un Uomo Grigio, viene catapultato dall'altro capo del paese e la sua vita subisce una rivoluzione.

I bambini sono dei dolcini, a partire da Lucy, quello con l'entrata in scena degna di un bambino in un film dell'orrore, fino ad arrivare a tutti gli altri. Menzione speciale il direttore, personaggio più misterioso di tutti.
è una storia che riflette su di un sistema che dovrebbe aiutare i bambini, ma la realtà è ben diversa e chi ne paga le conseguenze sono sempre loro.
C'è un sistema marcio fino alla radice e un uomo che deve capire quale sia la cosa giusta da fare, come persona e come assistente sociale.
Come assistente sociale Linus deve cercare di mantenere una certa obiettività, rimanere imparziale. Come essere umano non può non affezionarsi ai bambini, né chiudere gli occhi di fronte al fatto che alcuni di loro meritavano molto di più dai loro precedenti assistenti sociali.
La casa sul mare celeste è una sorta di ultimo baluardo, l'ultimo pezzo di innocenza, dove i bambini arrivano e, soprattutto nel caso di Sal e Lucy, non possono che rimettere insieme i
cocci.
Un paradiso che Arthur Parnassus cerca di salvare, lottando con le unghie e con i denti.
 
Sono partita scettica come poche volte prima, ho chiuso il libro che le lacrime avevano cominciato a scorrere da un po'. 
Leggetelo, è una delle letture più belle che vi potranno mai capitare tra le mani.


"La casa non è sempre quella in cui si vive. 
Sono anche le persone di cui scegliamo di circondarci. 
Lei magari non abita sull’isola, ma non può dirmi che quella non è casa sua"


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