martedì 7 dicembre 2021

CINEMA | Come sono diventato un supereroe

Film francese disponibile su Netflix.


 C'è un problema ricorrente con le produzioni francesi: o son belle o fanno schifo, non c'è una via di mezzo. Questo è anche il motivo per cui se su Netflix devo decidere tra questi e un film in cui un gatto rincorre un laser per due ore, forse è meglio il gatto (scherzo... o no?)

Il punto però rimane quello: non puoi comprare a scatola chiusa solo perché c'è un attore vedi che dopo il successo di Quasi amici, troppi film con Omar Sy si erano rivelati terribili.



Ecco quindi che più per necessità di rispolverare il mio francese che per piacere, ho visto Come sono diventato un supereroe su Netflix.

La trama è quasi banale: supereroi a Parigi che fanno cose, la vita scorre, si fanno le classifiche dei supereroi sui social. Per certi versi mi ha ricordato Gli Incredibili, con i super che fanno cose e devono comunque trovare un modo per integrarsi.

Mentre aspetti di veder spuntare Ladybug e Chat Noir ecco però che arriva il lato più oscuro dei superpoteri. Alle volte i super sono giustizieri, alle volte sono villain, altre dei comuni mortali a cui un giorno si accende un interruttore e questo ha degli effetti collaterali, anche disastrosi.

In un certo senso mi ricorda Daredevil: ci sono i superpoteri e poi ci sono le devastazioni che si portano dietro.



Non voglio fare spoiler, ma accennerò al colpo di scena che mette in moto la storia: la regola per cui o nasci super oppure normale viene infranta e qui inizia il mistero. Soprattutto perché qui si tratta di ragazzini che decidono di ammazzare il tempo con i superpoteri fai da te e come dicevo, questi hanno delle conseguenze, spesso pesanti.

In complesso mi è piaciuto. Inaspettato, molto leggero e a tratti intrigante. Ha alcuni elementi del thriller, ma non abbastanza da far pesare il genere ai non appassionati. Sembra una trasposizione di un fumetto e allo stesso tempo qualcosa di molto più serio.

Giudizio: preparate i popcorn

Nessun commento:

Posta un commento

Sono sempre contenta di vedere messaggi, mandami un gufo.

RECENSIONE | Under the whispering door

Si, sono sparita, di nuovo. Dovevo studiare/lavorare/fare cose e il blog è stato messo da parte per organizzare tutto il resto. Sono sopravv...